(4.12.08) IL COMUNE CHIEDE CONTROLLI SULLA RADIOATTIVITA' DELLE ACQUE POTABILI - Il Comune di Galatro ha richiesto all’Arpacal, come preannunciato dal Sindaco Carmelo Panetta durante il recente incontro con l’UDC, l’esecuzione di controlli sulla radioattività delle acque potabili al fine di stabilire la fondatezza del persistente allarme per le notizie, più volte riprese da organi d’informazione nazionale e locale, secondo le quali all’epoca della costruzione della diga sul Metramo sarebbero state sotterrate sostanze radioattive.
Ad allarmare non sono, invero, soltanto le notizie e le voci. C’è il fatto che durante il periodo in cui sono più frequenti le piene si forma nei due fiumi che attraversano il paese, il Metramo e il Fermano, una schiuma di cui non si è mai chiarita l’origine.
L’Amministrazione comunale ritiene, per questi motivi, che sia giunta l’ora di fare chiarezza e se l’esito degli esami dovesse essere malauguratamente positivo verrebbero prese altre iniziative, dalla decontaminazione del territorio ad indagini epidemiologiche per stabilire l’incidenza delle patologie che potrebbero dipendere dalla radioattività.
L’economia di Galatro, è noto, ruota intorno a quel che resta dell’agricoltura e alle terme. Il paese, per quanto sul decollo di queste ultime abbia maturato negli ultimi tempi un forte scetticismo, non ha smesso di aspettare la svolta. Alla possibilità che le voci sulla radioattività siano confermate dalle analisi non si vuole, quindi, nemmeno pensare: sarebbe davvero la fine di ogni speranza di fuoruscita da una stagnazione che dura da troppo tempo.
(10.12.08) CRISTIANESIMO A GALATRO OGGI (di Nicola Pettinato) - Una preghiera ha segnato l’inizio dell’incontro-intervista con il Parroco, don Cosimo Furfaro; senz’altro una novità assoluta. Non ci risulta che, almeno a Galatro, un incontro organizzato da un partito sia mai iniziato con il Padre Nostro, ad ulteriore riprova che nel deserto di valori e di progetti che è diventato Galatro da parecchi lustri a questa parte, la Chiesa rimane l’unico luogo dove l’uomo può essere riconosciuto in piena dignità e non come strumento per il raggiungimento di fini spesso tutt’altro che nobili. Michele Scozzarra, ha giustamente affermato che la Chiesa oggi è l’unico luogo di libertà, anche a Galatro!
Il segretario dell’UDC galatrese, Rocco Marazzita, ha ribadito che una democrazia senza valori non è sostenibile e pertanto il suo partito è nato intorno ad un nucleo di cattolici che sentono il dovere di lasciare un segno in termini politico-programmatici.
Prima di sottoporsi alle domande provenienti dal pubblico, da internet e dal tavolo, don Cosimo Furfaro ha illustrato per grandi linee la dottrina sociale della Chiesa; i principi fondamentali sono quattro: rispetto della dignità umana, perseguimento del bene comune, sussidiarietà e solidarietà.
Tali principi non sono tra loro separabili ed in quanto universali non sono negoziabili, la Chiesa non può derogare ad essi per nessun motivo. Il caso Englaro che ha occupato le pagine dei giornali di recente ne è una dimostrazione.
Ogni battezzato deve assumere piena consapevolezza che egli non è solo immagine del Creatore ma anche figlio.
La persona è un essere sociale, l’uomo non è un’isola, in particolare il cristiano vive “con” e “per” gli altri, da qui il senso del perseguimento del bene comune. La responsabilità del suo perseguimento compete a tutti ma è ovvio che i politici eletti liberamente ricoprono un ruolo preminente. I cristiani devono partecipare alla vita politica e sociale avendo ben presente che il loro compito è preparare la venuta di Cristo e plasmare il mondo e la storia sui valori evangelici, consapevoli che il compito che spetta loro è difficile e, soprattutto, che verranno osteggiati perché i valori mal si conciliano con una società come quella odierna dove il relativismo ed il soggettivismo sono sempre più invadenti. Infine don Cosimo ha messo in guardia tutti da un possibile equivoco: lavorare per affermare i principi di sussidiarietà e solidarietà non significa assolutamente avallare politiche di tipo assistenzialistico che da decenni rappresentano una pesante zavorra che condiziona lo sviluppo soprattutto nelle regioni meridionali.
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Sintesi delle domande. D. A Galatro in che modo si può attuare la dottrina sociale della Chiesa e a cosa si può mirare? R. Innanzi tutto mirando al rispetto della persona e della dignità umana. Gli immigrati vanno integrati, particolarmente gli ortodossi dai quali ci divide ben poco. I malati e gli anziani non devono essere abbandonati, spesso molti di loro hanno bisogno soltanto di non sentirsi soli, gesti apparentemente piccoli come recarsi in farmacia per i medicinali possono rappresentare un sollievo alle loro sofferenze. Le famiglie vanno aiutate possibilmente senza il ricorso a sussidi che alleviano la situazione contingente ma non risolvono il problema che spesso è la mancanza di lavoro. Senza lavoro Galatro finirà presto, morirà. Questi e tanti altri problemi non possono essere risolti da una classe politica locale che riduce la propria attività ad una sorta di “Pianificazione quinquennale brezneviana” nel senso che ci si sveglia soltanto ogni cinque anni in occasione delle elezioni amministrative. L’impegno politico deve essere costante e quotidiano per avere un senso. D. Qual è la differenza tra un cattolico ed un non credente nel perseguimento del bene comune? R. La risposta è nella differenza di significato e di valore dei termini “filantropia” e “carità”.La prima è un sentimento che al di là dell’uomo in sé non vede altro, mentre la carità è un gesto del credente che vede nell’uomo il volto di Cristo con tutto ciò che ne consegue in termini di amore incondizionato e svincolato da ogni calcolo, in una parola: àgape. D. Esiste in ambito diocesano una scuola di formazione politica? R. Al momento no. Posso comunque annunciare che già a partire dal 2009 presso l’ISTEP di Gioia Tauro verrà istituito un corso di formazione politica. D. Ci sono situazioni di povertà a Galatro? Se si, come intervenire? R. Purtroppo tali realtà ci sono e spesso la dignità impedisce ai bisognosi di parlarne. In parrocchia cerchiamo di intervenire laddove possibile rispettando, appunto, la dignità delle persone in stato di necessità e portando loro il necessario anche di notte, senza essere visti da alcuno. E’ giusto dare atto agli uffici comunali della loro disponibilità ad accogliere le nostre segnalazioni. Resta comunque il fatto che gli interventi di questo genere sicuramente servono ma non possono risolvere il problema alla radice se il lavoro continua a rimanere una chimera. D. Come si possono avvicinare i giovani alla Chiesa? R. Le iniziative parrocchiali esistono e continueranno ad esistere ma bisogna dire che è fondamentale che i giovani si lascino avvicinare, se hanno altri interessi… Sapete dove sono i nostri giovani in questo momento? Sono al bar, oppure alla villa comunale nonostante il freddo, oppure laddove possono soddisfare i loro desideri, se potessi farei catechesi anche al bar o alla villa comunale ma non posso perché in quel caso non frequenterebbero più quel bar… . Manca da parte loro l’interesse, a tal proposito cito un episodio: i nostri giovani hanno disertato l’incontro dell’AC a Rizziconi nonostante fino al giorno prima avessero dato la loro disponibilità ed in parrocchia ci si fosse attivati per reperire le auto necessarie al trasporto. Una defezione che la dice lunga sul clima nel quale ci tocca lavorare. D. La famiglia viene attaccata da più parti. Perché vale la pena di insistere sul valore della grazia sacramentale del matrimonio? R. L’unione stabile e duratura fra un uomo ed una donna fa parte del diritto naturale e serve alla completezza di ognuno dei due. Il diritto naturale prevale sul diritto positivo, e anche la nostra Costituzione recepisce tale concetto. Unioni tra persone dello stesso sesso, ad esempio, sono un’assurdità giuridica prima che morale. Se passiamo all’aspetto sacramentale bisogna rilevare un’evidente impreparazione da parte di numerose coppie che non sono in grado di scindere tra eros ed àgape, l’amore trinitario. Se l’unione si basa solo sull’eros allora non può che finire, prima o poi. Con l’unione trinitaria il rapporto di coppia non si svilisce ma è amore nel senso di filia, condivisione, sostegno, forza. Se tutto ciò manca ecco allora aperta la strada alle crisi familiari, alle separazioni, ai divorzi. D. Gli oratori perché nel sud non funzionano come al nord? R. Il fondatore dell’oratorio è San Giovanni Bosco, uomo del nord. Al sud mancano tradizioni, fondi, strutture, mentalità. Anche se c’è da rilevare che per esperienza personale vissuta a Lumezzane posso affermare che gran parte degli animatori degli oratori del nord sono gente del sud che quando ritorna da noi è totalmente assente rispetto alla vita parrocchiale: perché?... D. Perché nelle feste dei santi non ci sono più i concerti dei cantanti? R. Per Grazia di Dio! Chi vuole un concerto può tranquillamente organizzarlo per fatti propri. Tali manifestazioni nulla hanno a che vedere con la Tradizione ma sono solo tradizioni con evidenti inquinamenti pagani. La Tradizione è quella apostolica, le tradizioni sono eventi a carattere locale che vanno incoraggiati soltanto se purificati da contenuti pagani. Ciò non significa condannare le tradizioni locali, al contrario vanno stimolate tutte quelle manifestazioni il cui contenuto di fede è presente e fortifica i fedeli. D. Perché le suore non tornano a Galatro? R. Perché mancano le vocazioni! Nonostante i numerosi tentativi di far tornare le suore a Galatro ciò non è stato possibile perché le loro case vengono chiuse, figuriamoci se ne aprono di altre! D. In un mondo che si adegua alle tendenze e che nega i principi assoluti che senso ha dire che Gesù è la cosa più cara che abbiamo nella Chiesa? R. Il pericolo di un soggettivismo morale è reale e quindi è opportuno ribadire che non ci può essere autonomia morale del credente perché vi sono principi oggettivi che vanno al di là del singolo: l’amore, il rispetto della vita. Il relativismo è inconciliabile con la Chiesa. Chi pretende di derogare ai principi della vita e dell’amore è fuori dalla Chiesa. Il cristiano non può essere l’uomo delle mode. D. Di cosa è orgoglioso di questi anni passati a Galatro? R. Il termine “orgoglioso” non mi appartiene perché se lo fossi peccherei di superbia, però sono contento soprattutto del restauro delle tre chiese del centro urbano e del completamento della chiesa della Cona grazie, naturalmente, all’impegno ed alla generosità dei fedeli. Sono contento anche per la fine della divisione tra i fedeli delle due parti del paese, eredità pesante del passato che finalmente oggi è superata.
Nella foto: un momento dell'inconto con il Parroco.
(21.12.08) MALTEMPO: SI CONTANO I DANNI - I violenti nubifragi della settimana scorsa hanno messo in ginocchio anche Galatro. Nella speranza di non dover assistere a repliche si tenta di fare una ricognizione dei danni, che sono davvero ingenti e configurano uno stato di calamità che aspetta solo di essere ufficialmente sancito dalle autorità competenti.
Il sistema viario esterno, già strutturalmente fragile, presenta diversi punti critici. La strada di collegamento interno con le contrade montane è interrotta, così come la strada della diga sulla Castagnara e la provinciale per Giffone. A questo si aggiunga la chiusura per lavori dell’innesto con la Jonio–Tirreno in località Villa Rosa. La statale di Acquaro è percorribile, in direzione Maropati-Anoia, solo effettuando gincane tra buche, dossi di dimensioni considerevoli formatisi con il terriccio che ha invaso la sede stradale ed enormi pozze d’acqua che, evidentemente, non riesce a defluire.
I danni alle abitazioni sono, in non pochi casi, preoccupanti perché potrebbero essere stati determinati non solo dall’infiltrazione di acqua ma da smottamenti del terreno su cui sono state costruite. Ovviamente il disastro ha investito anche l’agricoltura e le aziende zootecniche della montagna.
Infine c’è da dire che i cittadini lamentano l’assenza di un adeguato coordinamento da parte della Protezione civile, soprattutto in relazione all’eventualità di un’esondazione dovuta all’afflusso nel Metramo delle acque temporaneamente trattenute dalla diga. Insomma, una situazione che non fa dormire sonni tranquilli
(22.12.08) TASSONE CONCLUDE GLI INCONTRI DELL'UDC - S’è svolto nella serata di sabato 20 dicembre il previsto incontro della locale sezione dell’UDC con il vicesegretario nazionale del partito onorevole Mario Tassone sul tema "L’uomo e la politica". Dopo una breve introduzione del segretario di sezione Rocco Marazzita, che ha ricordato le visite a Galatro dell’on. Tassone ai tempi della vecchia DC ed abbozzato un bilancio della serie di incontri organizzati dal suo partito - che si concludono con Tassone ma nelle scorse settimane hanno visto protagonisti il sindaco, il dirigente scolastico ed il parroco - è intervenuto il segretario provinciale dell’UDC Francesco Candia, che ha sottolineato come l’iniziativa della sezione di Galatro sia indicativa della vocazione del suo partito a riproporre una visione della politica basata sull’incontro con le persone, delle quali i politici, che sono autenticamente tali solo se presenti e radicati nel territorio, debbono vivere i problemi reali. Candia ha poi complimentato la sezione di Galatro preannunciando iniziative analoghe in altri comuni della provincia.
L’on. Tassone ha incentrato il suo intervento sulla crisi della politica, imputabile, a suo avviso, all’erosione dei riferimenti valoriali che caratterizza i due principali partiti, il PDL e il PD, che non sono partiti ma contenitori di idee e culture disparate, per di più con un personale politico le cui motivazioni non sono da ricercare nello spirito di servizio ma nella carriera – da qui i numerosi cambiamenti di campo a cui si è assistito nelle scorse legislature. E’ inevitabile che una politica priva di modelli e di ideali finisca subordinata ai poteri forti e che la stessa democrazia ne soffra terribilmente, tanto più che i cittadini hanno perso, con l’abolizione delle preferenze, ogni possibilità di scelta dei propri rappresentanti. La situazione attuale, ha continuato il vicesegretario nazionale dell’UDC, è derivata dagli anni di Tangentopoli, quando invece di colpire le singole responsabilità si sono colpiti i partiti, distruggendo un sistema che funzionava e compromettendo la democrazia. Berlusconi e Forza Italia sono nati dalla distruzione del sistema politico della prima repubblica, ma della distruzione per via giudiziaria di quel sistema è altresì figlia l’attuale opposizione del PD, un partito che non ha ancora trovato un adeguato ubi consistam e naviga a vista dividendosi ogni volta che sono in gioco i valori.
Poiché il sistema non funziona, l’UDC si propone come un’opportunità per chi avverta l’esigenza di tornare a riferimenti certi, alla politica che si fa con le persone e tra le persone, fuori del predominio incondizionato dei media che appiattiscono le diverse identità.
Si sono poi registrate le domande, tutte a vario modo provocanti e stimolanti, di Domenico Distilo, Nicola Franzè, il responsabile locale del Nuovo PSI Nicola Sollazzo, il presidente della Società Sportiva Gaspare Sapioli, il dirigente UDC della Piana Nicola Minasi, il responsabile del PD di Galatro Angelo Cuppari e i dirigenti sezionali UDC Carmelo Di Matteo e Michele Scozzarra. Tassone ha replicato ribadendo le posizioni e le idee espresse poco prima.
Nella foto, da sinistra: Rocco Marazzita, l'on. Mario Tassone e Francesco Candia.
(26.12.08) LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI - Si allunga ancora la lista dei laureati galatresi. Nei giorni scorsi, presso l'Università Statale di Milano, ha conseguito il titolo accademico in Scienze e Tecnologie Alimentari la nostra concittadina Elsa Circosta, discutendo col chiarissimo prof. Roberto Foschino una tesi sugli "Aspetti microbiologici e tecnologici della soppressata di Calabria D.O.P.", vale a dire un pezzo forte della nostra tradizione gastronomica.
Alla neodottoressa e ai suoi familiari i complimenti e gli auguri da parte di Galatro Terme News.
(27.12.08) IL PROGRAMMA DEL CONCERTO DEL 27 DICEMBRE - Si conclude col concerto del 27 dicembre la serie di manifestazioni natalizie organizzate dall'Amministrazione Comunale. Dopo i riusciti eventi di martedì 23 con la graziosa "Recita di Natale" a cura dei ragazzi del Centro di Aggregazione per Minori, e connessa interessante mostra di ceramica, e l'ottimo concerto di venerdì 26 della Banda musicale di Melicucco diretta dal maestro Maurizio Managò, è la volta sabato 27 dicembre alle ore 21:00, nella chiesa di San Nicola, del concerto che vede impegnati il pianista Massimo Distilo, il chitarrista Edoardo Marchese ed il Coro Parrocchiale diretto da Biagio Cirillo. Fuori programma dovrebbe essere inclusa anche l'esibizione di un duo violino-pianoforte. Farà da presentatore della serata Nicola Pettinato.