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< nov-dic 15 Cronache 2016 mar-apr 16 >
Gennaio-Febbraio

13.1.16 - Le Aziende sanitarie calabresi si doteranno di un addetto stampa?
Rosaria Marrella

14.1.16 - E' morto Angelo Panetta

16.1.16 - LSU-LPU, la Giunta riduce l'orario di tre lavoratori e di uno ne cambia le mansioni

18.1.16 - Un breve video in "time lapse" su uno scorcio di Galatro

Stefano Sorace

29.1.16 - La "All night long" del Liceo Classico "Gerace" di Cittanova

14.2.16 - A Vibo Valentia arriva il movimento "Fare! con Tosi"

25.2.16 - Liceo Classico "Gerace": boom di iscrizioni





(13.1.16) LE AZIENDE SANITARIE CALABRESI SI DOTERANNO DI UN ADDETTO STAMPA? (Rosaria Marrella) - L'Ordine dei Giornalisti scende in campo a vantaggio di un'efficace e corretta informazione ai cittadini, di cui le Aziende Sanitarie Provinciali sono carenti. «Le Linee Guida della Regione per la stesura degli Atti aziendali delle AA.SS.PP. - rileva il Presidente dell'ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri - prevedono lo svolgimento delle attività di informazione ma non prevedono gli Uffici Stampa, strutture specifiche preposte alla divulgazione delle notizie riguardanti la vita e l'attività delle stesse AA.SS.PP. e nelle quali deve operare personale iscritto all'Albo dei Giornalisti per come previsto dalla Legge 150 del 2000».
Al riguardo il Presidente puntualizza: «Premesso che gli Enti pubblici, nel rispetto dei principi di trasparenza e di legalità, non possono prescindere dal garantire ai cittadini/utenti una corretta e puntuale informazione anche attraverso i media ed i siti aziendali ufficiali, ci chiediamo con quali strumenti le AA.SS.PP. debbano e possano produrre informazione considerato che nell'atto di indirizzo della Regione, ci si augura a causa di una semplice 'svista', non sono indicati né la struttura né le professionalità da assegnare, sulla base della normativa vigente, a tali attività. Vogliamo ricordare - evidenzia inoltre - che la corretta e puntuale informazione, nel rispetto della deontologia professionale cui i giornalisti sono tenuti a restare ancorati, rappresenta una fondamentale garanzia per un leale e positivo rapporto tra Enti pubblici e cittadini».
Dunque, davanti alle omissive e carenti indicazioni delle Linee Guida, l'OdG della Calabria chiede al Commissario straordinario per il piano di rientro nella sanità, Massimo Scura, di rendersi disponibile per un incontro urgente con gli organismi di categoria dei giornalisti (Ordine e Sindacato) al fine di affrontare e risolvere il problema; contestualmente chiama a raccolta anche la Presidenza della Regione Calabria e tutta la deputazione parlamentare calabrese per un impegno concorrente e concreto.
«La caduta d'immagine con cui negli anni la sanità calabrese ha dovuto fare i conti - conclude il presidente dell'OdG - è dovuta, oltre che alle note difficoltà strutturali, anche alla grave sottovalutazione che nel settore è stata fatta, per lustri, del fondamentale ruolo di una informazione rapida, efficace e corretta ai cittadini/utenti.»

Nella foto: Giuseppe Soluri, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria.


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(14.1.16) E' MORTO ANGELO PANETTA - Viva commozione ha suscitato in paese la notizia della morte prematura ed improvvisa – dovuta al ripresentarsi di problemi cardiaci - di Angelo Panetta, da tutti ben voluto per la mitezza e l’affabilità del carattere. Angelo, in servizio quale operatore scolastico presso l’Istituto comprensivo di Laureana–Galatro-Feroleto, non disdegnava le discussioni – sempre all’insegna della bonarietà - sulla sua squadra del cuore, l’Inter, e sulle vicende della politica, soprattutto nazionale, essendo stato negli anni Settanta/Ottanta militante e dirigente del PCI e, in tempi più recenti, di Rifondazione Comunista, per la quale si era anche candidato alle elezioni comunali.
Lascia la moglie, Chiara Zaffino, e le figlie. E’ stato autorizzato il prelievo degli organi. I funerali avranno luogo nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio.
Ai familiari le più sentite condoglianze da parte della nostra redazione.


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(16.1.16) LSU-LPU, LA GIUNTA RIDUCE L'ORARIO DI TRE LAVORATORI E DI UNO NE CAMBIA LE MANSIONI - Si rianima improvvisamente la boccheggiante vita politica galatrese. Con una decisione inaspettata, l’Amministrazione Comunale ha “interpretato” la delibera della Giunta Regionale del 29 dicembre scorso che autorizzava la proroga dei lavoratori LSU-LPU per tutto il 2016 riducendo a due di essi l’orario di lavoro e disponendo per un terzo anche il cambiamento di mansioni.
Poiché la delibera regionale esclude qualsiasi discrezionalità degli enti locali in ordine a mansioni e orario di lavoro – pur lasciando loro la facoltà di sopprimere in tutto o in parte i posti in organico - ci si chiede da cosa sia potuta nascere un’illegittimità che sembra palese e che ha già generato diffide legali da parte degli interessati.
Se, come si potrebbe ipotizzare, alla base ci sono motivazioni disciplinari – in tal caso la misura si configurerebbe come punitiva - stupisce che non si siano seguite le normali procedure di contestazione, optando per una scorciatoia intesa a travolgere le garanzie sindacali.
L’episodio, sul quale si è in attesa di una presa di posizione di “Galatro viva”, non può non farne tornare alla mente uno analogo, il licenziamento di due dipendenti, accaduto pochi mesi dopo la
storica vittoria della Tromba alle elezioni del maggio 1985. In quell’occasione la misura punitiva venne imposta dalla componente estremista all’ala moderata della coalizione e rappresentò per essa l’inizio della fine.
La storia però, come diceva Marx ne Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte, quando si ripete lo fa nella modalità della farsa.

Articoli attinenti:
12.5.05 - Il 12 maggio dell'85: vent'anni fa


Nella foto: il municipio di Galatro, palazzo San Nicola.

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(18.1.16) UN BREVE VIDEO IN "TIME LAPSE" SU UNO SCORCIO DI GALATRO (Stefano Sorace) - Mentre ero in vacanza a Galatro ho realizzato un breve "Time Lapse" (letteralmente "lasso di tempo", un video composto da una rapida successione di foto) della vista di questa meravigliosa cittadina da un terrazzino. Il video dura 45 secondi e ve lo propongo. Grazie per il tempo che dedicherete a questo piccolo scorcio del fantastico posto che è Galatro:


Cliccare sull'immagine per visualizzare il filmato


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(29.1.16) LA "ALL NIGHT LONG" DEL LICEO CLASSICO "GERACE" DI CITTANOVA - Il Liceo Classico “Gerace” di Cittanova Sabato 30 Gennaio, dalle 16 alle 24, vivrà la sua “Lunga notte”, battezzata con anglismo tanto inutile quanto inevitabile di questi tempi “All Night Long”. Sarà un’occasione unica per mettere in vetrina un’istituzione, il Liceo Classico, la cui offerta formativa è essenziale per la trasmissione alle generazioni future della memoria della nostra identità storica e culturale. Memoria indispensabile per vivere da protagonisti, all’insegna della cittadinanza democratica, un futuro – e un presente - nel quale orientarsi è diventato estremamente problematico.
Ripubblichiamo la riflessione di Domenico Distilo in occasione delle
manifestazioni per il settantesimo anniversario del Liceo Gerace svoltesi nel dicembre del 2014:

Il liceo classico così come lo conosciamo nasce in Italia con la riforma della scuola varata dal primo governo Mussolini - con Giovanni Gentile ministro della Pubblica istruzione - ma concepita e progettata dall’ultimo gabinetto Giolitti, quando l’inquilino di Palazzo della Minerva - fino alla seconda metà degli anni Venti sede del ministero - era Benedetto Croce.
Nell’impianto della riforma si riflette infatti, molto più di quella gentiliana, la filosofia idealistica crociana. La divisione tra discipline di ambito conoscitivo, assegnate ai licei, e di ambito pratico, appannaggio degli istituti tecnici, deriva infatti per via diretta dal sistema crociano dei distinti, così che si andrà al liceo per conseguire una formazione storico-letteraria e filosofica essenziale per “iscriversi”, una volta completati gli studi universitari e divenuti adulti, alla classe dirigente (il che nella visione di Croce vuol dire partecipare attivamente e consapevolmente al progresso dello Spirito); mentre agli istituti tecnici è affidato il compito di trasmettere, per mezzo degli “pseudoconcetti”, quel sapere pratico-economico nel quale si attua la dimensione utilitaria della vita.
Quanto al modello formativo, è manifestamente attinto alla Fenomenologia dello Spirito di Hegel: si tratta di innalzarsi, ripercorrendo le vicende della storia politica e culturale, all’altezza del presente. A ispirare e sostenere l’intero impianto è la fede crociana nella libertà e nel futuro, i cui artefici saranno le giovani generazioni adeguatamente addestrate, attraverso uno studio severo e selettivo testato nell’esame di Stato, alle prove più impegnative.
Un “sistema”, dunque, che ha nella storia il suo ubi consistam e la cui capacità di far sviluppare una razionalità critica e duttile non si fonda, come spesso si è detto, sullo studio in sé del greco e del latino, ma sull’integrazione del greco e del latino in una visione del mondo incentrata sull’idea della perennità del passato declinata in chiave critica del presente. Non sarà stato certo un caso se questo motivo - che avrebbe rappresentato il marchio attualistico, precipuamente gentiliano, impresso sulla riforma - sarebbe finito ben presto per essere diluito e dissolto dal fascismo in una prassi didattica dalla prevalente impronta nozionistica, con l’insegnamento linguistico condotto sulle sole grammatiche normative – in una chiave, perciò, sostanzialmente astorica - e quello delle discipline scientifiche senza il fondamentale apporto della storia della scienza.
Ciononostante, il liceo classico ha adempiuto una funzione essenziale, rappresentando un modello culturale e pedagogico in grado di valorizzare, talvolta addirittura creandole o ri-creandole, la storia e la tradizione nazionali e traendo da esse un sistema di valori e uno stile di vita, un modo di stare nel mondo coltivando la vocazione alla critica piuttosto che appiattendosi sull’esistente. Si spiega così che i prodromi della contestazione si siano avuti, in Italia, giusto in un liceo classico - il Parini di Milano - e quasi tutti gli esponenti di essa più in vista nel mitico '68 avessero frequentato o stessero frequentando il liceo classico. A questi indubbi meriti non poteva però non corrispondere un limite intrinseco e in gran parte inevitabile, la strutturale vocazione elitaria, che in tempi di governi dominati da una concezione mercatistica della scuola non può non risultare penalizzante.
La cosiddetta autonomia degli istituti si basa infatti sui numeri: la conservano solo quelli che superano le 600 unità. E poiché un tale score è quasi sempre fuori della portata dei licei classici – specie in realtà di provincia - ne diviene giocoforza la caduta, con l’accorpamento, nell’orbita di un’altra istituzione scolastica, con altre caratteristiche, altra storia, altre prospettive di crescita.
Il vecchio “classico” sembra così destinato a una morte per (in)naturale estinzione, a meno che non si decida, a livello nazionale e locale, di contemplare un’eccezione alla regola dei numeri, nella consapevolezza che scuola e cultura non sono sempre riducibili a numeri e non possono essere governate con criteri di pura ragioneria. In particolare, la questione della sopravvivenza del liceo classico andrebbe inquadrata a partire da due dati di fatto imprescindibili e dalla loro reciproca incompatibilità. Il primo è la necessità di far sopravvivere un’istituzione che nel Novecento ha rappresentato un elemento importante della nostra stessa identità nazionale; il secondo è che tale sopravvivenza non può ottenersi “spontaneamente”, affidandosi allo sviluppo, con il marketing, della capacità di attrarre “utenti”.
E’ inutile girarci intorno: una scuola che propone nel proprio curriculum lo studio delle cosiddette lingue morte non potrà esercitare un grande appeal su ragazzini di terza media già formati da un senso comune e da una sottocultura dominati dall’idea della superfluità delle litterae. Delle quali non resta altro che cercare di garantire la trasmissione a quei pochi che saranno riusciti a sottrarsi alla presa dello spirito dei tempi, come poi in fondo è quasi sempre stato. Non resta, a conclusione di queste note, che fare gli auguri al “Gerace” di Cittanova per il compimento dei suoi primi settant’anni, nella speranza che i secondi siano forieri degli stessi successi.


Ecco la locandina dell'evento:



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(14.2.16) A VIBO VALENTIA ARRIVA IL MOVIMENTO "FARE! CON TOSI" - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa che annuncia la nascita a Vibo Valentia di un nuovo soggetto politico ispirato al movimento "Fare! con Tosi" il cui leader è il sindaco di Verona Flavio Tosi. A promuoverlo sono due assessori del Comune di Briatico: Costantino Massara e Carlo Staropoli.

* * *

Carlo Staropoli dichiara: «"Fare! con Tosi" nasce come soggetto politico nuovo, diverso dagli altri nel modo di fare politica. Un manifesto politico condiviso che trova la sua collocazione naturale nel centro-destra, determinato, pragmatico e di buon senso, non populista, non demagogico, lontano dalla politica urlata di altri partiti. Noi siamo per fare e non per urlare. Un movimento di buon senso come dicevo, che va al di là delle ideologie preconcette e dei personalismi ottusi. Se vi è un'idea buona per l’Italia e gli italiani noi la sosteniamo, anche se questa arriva da una forza politica avversa. Un’idea buona è un’idea buona, punto e basta. "Fare! con Tosi" rappresenta anche la possibilità di affrancarsi da una politica vecchia e stantia, una possibilità di seppellire quei politici attaccati alla poltrona, lontani anni luce dai problemi della gente.»
Vengono nominati direttamente dalla segreteria nazionale: come coordinatore provinciale del movimento il dott. Costantino Massara (ex sindaco e oggi assessore al Comune di Briatico) e come vice coordinatore provinciale l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Briatico Carlo Staropoli. Lo stesso Staropoli dichiara che «dopo che si terrà il 28 febbraio a Verona la prima assemblea nazionale di "Fare! con Tosi", si nominera tutto il direttivo provinciale. Possiamo già dire che fanno parte del nostro movimento uomini e donne, inpreditori, liberi professionisti, amministratori locali.»
Dal canto suo il coordinatore provinciale Costantino Massara ha dichiarato: «Il movimento nasce per trasmettere l'entusiasmo e la voglia di ripartire a tutti quei cittadini che li hanno persi soprattutto in questi ultimi mesi in cui certa politica ha toccato picchi di demagogia e di bieco populismo forse mai raggiunti nella storia recente. Noi - ha aggiunto - ci rivolgiamo ai cittadini che credono che le cose in Italia si possano davvero fare, e che per farle si debbano oltrepassare posizioni puramente ideologiche e propagandistiche. Il nostro movimento vuole essere sempre più la casa delle persone "normali", degli imprenditori, dei professionisti, delle partite Iva, dei giovani che vogliono costruire un qualcosa di nuovo, di serio e di concreto. La casa di chi, a differenza di altri che ragionano per puro tornaconto elettorale, non vuole che l'avversa parte politica fallisca: noi, a differenza di altri, vogliamo che l'Italia torni a volare.»



Nelle immagini, dall'alto in basso: Carlo Staropoli, Costantino Massara e il simbolo del movimento "Fare! con Tosi".


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(25.2.16) LICEO CLASSICO "GERACE": BOOM DI ISCRIZIONI - Boom di iscrizioni al liceo classico “Gerace” di Cittanova, che invertendo una tendenza che sembrava consolidata viene scelto da quasi ottanta nuove reclute, ragazzi di terza media che il prossimo settembre si incontreranno nelle aule di una delle più vecchie e prestigiose istituzioni scolastiche della provincia, avendo festeggiato il settantesimo genetliaco nel 2014.
L’idea vincente, che ha ispirato le attività di orientamento – culminate nella notte bianca del liceo il 30 gennaio scorso - è stata la dimostrazione che una formazione classica, se adeguatamente mediata da una didattica innovativa e sperimentalmente creativa, rappresenta il migliore approccio alle sfide della modernità, oltreché la risposta più appropriata alle esigenze e alle attese di giovani e famiglie giustamente preoccupati del futuro.
Il lusinghiero risultato non è dovuto certo al caso, ma ad un’offerta formativa che oltre a presentarsi ricca ed articolata sui più diversi fronti - dal corso ad indirizzo biomedico alla comunicazione multimediale all’attivazione del corso di lingua spagnola all’inizio del prossimo anno scolastico, fino agli ormai collaudati corsi di vela e alla settimana bianca - viene gestita in piena sinergia e sintonia dalla Dirigente Scolastica, dottoressa Antonella Timpano, e da un team di docenti che non lesinano energie e impegno per la causa comune, badando a non disperderli in personalismi improduttivi e ottusità burocratiche.
La vocazione “classico–modernista” del “Gerace” si può inoltre riscontrare nell’attuazione del disposto della legge sulla cosiddetta “Buona scuola”, che prevede, come si sa, l’alternanza scuola-lavoro. Sono ben 180 i ragazzi del “Gerace” impegnati nelle più svariate attività con istituzioni ed aziende, dalla sezione dell’Archivio di Stato di Palmi alla Clinica universitaria di Germaneto alle redazioni di giornali online e cartacei e a case editrici. Una considerazione, per concludere, che può ben essere racchiusa in uno slogan che renda pienamente l’idea: Il “Gerace”, una scuola che funziona.

Nella foto: il Liceo Classico "Gerace" di Cittanova.

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