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< lug-ago 14 Cronache 2014 nov-dic 14 >
Settembre-Ottobre

9.9.14 - Inizio d'anno scolastico incerto per i bambini diversabili

19.9.14 - La salma di Don Agostino verrà traslata a Galatro

28.9.14 - Laurea magistrale in Ingegneria civile

5.10.14 - Ora Don Agostino Giovinazzo riposa nel cimitero di Galatro

Michele Scozzarra

14.10.14 - A 101 anni muore mastro Peppino Scozzarra

25.10.14 - Ripartiti i fondi della Provincia per gli studenti diversabili

30.10.14 - Internet superveloce: Galatro tagliata fuori





(9.9.14) INIZIO D'ANNO SCOLASTICO INCERTO PER I BAMBINI DIVERSABILI - L’ADDA (Associazione Difesa Diversamente Abili) esprime grande preoccupazione e sconcerto per la situazione di totale incertezza in cui si trovano a vivere i ragazzi diversamente abili che frequentano i vari ordini di scuole e le loro famiglie.
A una settimana dall’inizio delle lezioni né le amministrazioni comunali né quella provinciale sono in grado di garantire che saranno erogati i servizi indispensabili per il concreto esercizio del diritto allo studio, costituzionalmente garantito e perciò incomprimibile.
In particolare, ci risulta che non sono stati concretamente accreditati alla Provincia, da parte della Giunta Regionale, le somme del diritto allo studio relativi agli anni scolastici 2012-13 e 2013-14, nei quali è stato possibile sopperire in parte, con un’avveduta gestione dei pochi fondi residuati da precedenti esercizi da parte del settore Istruzione della provincia, ai mancati trasferimenti.
Con il nuovo anno questo non sarà più possibile e senza la possibilità da parte dei Comuni di utilizzare le somme iscritte nei bilanci l’intero sistema del sostegno alla disabilità scolastica rischia di saltare.
In base alle normative vigenti, l’incombenza di garantire i servizi essenziali è da considerarsi in capo alle amministrazioni locali, che in mancanza di trasferimenti da parte della Regione dovranno attingere ai propri bilanci per garantire comunque diritti costituzionalmente tutelati.
L'Associazione ADDA fa saper che, in qualità di ente per la difesa dei diritti dei bambini diversamente abili, eserciterà in tutte le sedi la più assidua vigilanza, assumendo tutte le iniziative idonee al soddisfacimento delle istanze racchiuse nella propria ragione sociale.
Da segnalare che l'assessore regionale all'istruzione Caligiuri, in una nota, ha sottoposto all'attenzione del presidente della Provincia Raffa, una richiesta di sollecitazione alle amministrazioni locali, competenti per materia, affinchè adottino i provvedimenti necessari per rimuovere la violazione del principio di uguaglianza nel diritto allo studio.
Atto apprezzabile ma tardivo da parte dell'assessore, ormai ridotto a gestire l'ordinaria amministrazione in imminenza di elezioni, dopo la fine ingloriosa della giunta Scopelliti. Non dimentichiamo che Caligiuri, oltre a snobbare a suo tempo il
convegno che l'ADDA organizzò a Galatro sui diritti dei bambini diversabili, si è reso famoso per aver promesso ripetutamente un tablet per ogni docente calabrese, con i docenti che sono però ancora in attesa. Non è comunque escluso che l'assessore (nominato nel 2010 da Scopelliti come esterno) possa provare a candidarsi alle prossime elezioni regionali di Novembre con l'intento di ricevere un mandato elettivo.



www.associazioneadda.it


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(19.9.14) LA SALMA DI DON AGOSTINO VERRA' TRASLATA A GALATRO - Nel pomeriggio del primo ottobre prossimo sarà traslata a Galatro, per essere seppellita nel cimitero del nostro paese, la salma di don Agostino Giovinazzo, il cui ricordo è ancora, a dodici anni dalla morte, molto vivo tra la gente.
L’evento, organizzato dalla Parrocchia per iniziativa del parroco don Giuseppe Calimera, vedrà la folla dei fedeli e dei cittadini con le autorità civili e religiose e i rappresentanti di tutte le associazioni accogliere alla Villa Comunale don Agostino che ritorna nel luogo dove ha esercitato per ben 28 anni, dal 1974 fino alla scomparsa nel maggio 2002, il ministero sacerdotale.
Coi seguenti link riproponiamo le note all'epoca pubblicate relative alla sua scomparsa
:

18.5.02 - E' morto Don Agostino Giovinazzo

22.5.02 - Il commosso addio di Galatro a Don Agostino


Nella foto: Don Agostino Giovinazzo tiene in braccio un bimbo.

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(28.9.14) LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE - Nei giorni scorsi ha conseguito con una brillante votazione la laurea magistrale in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi della Calabria, in Arcavacata di Rende, la nostra giovane concittadina Serena Marazzita, figlia di Rocco e Carla Manduci.
Serena ha discusso una tesi di grande interesse e prospettiva per un paese come il nostro, ricco di acque fluviali, dal titolo Il Contratto di Fiume: strumento per la gestione e riqualificazione dei paesaggi fluviali e delle aree a rischio idrogeologico.
Relatore della tesi è stato il chiarissimo prof. ing. Giancarlo Principato.
A Serena e alla sua famiglia vanno le congratulazioni più vive da parte della nostra redazione.

Visualizza l'elenco aggiornato dei
laureati galatresi

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(5.10.14) ORA DON AGOSTINO GIOVINAZZO RIPOSA NEL CIMITERO DI GALATRO (Michele Scozzarra) - Dal tardo pomeriggio di mercoledì 1 ottobre, don Agostino Giovinazzo riposa nella cappella del cimitero di Galatro. Così come in quel 18 maggio del 2002, un lungo rintocco di campane che suonavano a lutto ha annunciato ai galatresi che il Signore aveva chiamato a sé don Agostino, nonostante il suo forte desiderio di ritornare tra la sua gente di Galatro, mercoledì 1 ottobre dei lunghi rintocchi di campane a festa hanno salutato l’arrivo della salma di don Agostino che, dopo più di 12 anni, ritornava a Galatro per essere collocata, in maniera definitiva, nel locale cimitero.
La sepoltura di don Agostino nel Cimitero di Galatro è avvenuta ora, posso ben dire con 12 anni di ritardo, perché don Agostino “doveva” essere sepolto, già al momento delle morte a Galatro, perché dopo 28 anni di apostolato fra la gente di Galatro, i galatresi erano la sua famiglia, così come lui stesso ha affermato in una delle lettere inviate dall’Ospedale a Verona: “…siete la famiglia di Dio, e se permettete anche la mia famiglia”.
Ritengo che bisogna ringraziare don Giuseppe Calimera che ha fatto di tutto per riportare don Agostino a Galatro, e anche la famiglia Giovinazzo che ha accettato di buon grado questa proposta e che, attraverso le parole di Giuliano Giovinazzo, fratello di don Agostino, non ha esitato a dire che “quando don Agostino è morto abbiamo sbagliato a seppellirlo a Cittanova, riconosciamo che presi dall’emozione del momento abbiamo sbagliato a non acconsentire che fosse seppellito a Galatro ma oggi stiamo riparando l’errore commesso nel 2002”.
La cerimonia del ritorno della salma di don Agostino a Galatro, è avvenuta proprio come l’avrebbe desiderata lui: in maniera molto sobria e seria, dove tutto è stato compreso dentro una essenzialità di fede che non ha lasciato spazio a nessun altro pensiero, se non la preghiera e il ricordo del caro sacerdote che ci ha visto crescere.
La salma di don Agostino, arrivata da Cittanova alla villa comunale di Galatro, è stata accompagnata, in religioso silenzio, nella Chiesa di San Nicola dove il Vicario Generale Mons. Giuseppe Acquaro, insieme a don Giuseppe Calimera e ad altri sacerdoti amici di don Agostino, ha concelebrato la messa che è stata un canto di lode elevato al Signore in ringraziamento per don Agostino.
Durante la funzione religiosa, dagli interventi diretti e realistici sull’avventura umana di don Agostino, don Calimera, Mons. Acquaro, don Varrà e il Sindaco di Galatro Carmelo Panetta, hanno stimolato il riaffiorare dei ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscere don Agostino, soprattutto da parte di chi, nei 28 anni che don Agostino è stato alla guida della Parrocchia di Galatro, ha con lui condiviso gioie e dolori, impegni e speranze, successi e delusioni, progetti e rinunce, fino a quando il Signore, ha stabilito diversamente da ogni nostro umano progetto e lo ha chiamato a sé.
Don Agostino era un uomo di fede, capace di dialogare con tutti, e questo si è reso più evidente soprattutto durante i giorni della sua malattia… forse il Signore, nel suo misterioso disegno salvifico su ognuno di noi, per don Agostino aveva stabilito, proprio nella malattia e lontananza dalla sua gente, il tempo del raccolto di quanto in 28 anni aveva seminato nella comunità cristiana di Galatro.
Mi fa piacere concludere riportando una lettera che mi è giunta nei giorni scorsi, proprio dalla prima persona che don Agostino ha incontrato a Galatro, la sera che, insieme a don Gildo Albanese, ha varcato la soglia della Chiesa di San Nicola: nella lettera che mi ha mandato Totò Sorrentino si innalza un ricordo, la testimonianza di un forte legame, una grande sensibilità, un grande affetto e forte riconoscenza, per dire “grazie” al Pastore che è difficile dimenticare.

* * *

Caro Michele,
da quando, a fine agosto, mi hai detto che in ottobre portano a Galatro la salma di don Agostino, mi tornano alla mente tanti ricordi, soprattutto del periodo che è arrivato a Galatro ed io ero ancora un bambino cresciuto sempre nella Chiesa.
Erano i primi giorni di ottobre 1974. Ero appena sceso dal campanile dopo aver suonato le campane per la messa, mi trovavo in sacrestia per preparare l’occorrente (facevo tutto io perché allora non c’era nessuno che veniva in Chiesa a servire la Messa), quando ad un certo punto vedo aprire la porta ed entrare don Gildo Albanese in compagnia di un giovanotto, con meno di 30 anni, vestito con giacca e pantaloni neri. Tutt’e due scendono i gradini, vengono verso di me e don Gildo gli dice: “Tullio, qui c’è Totò, chiedi tutto a lui!”.
Fui la prima persona che incontrò quando entrò per la prima volta nella Chiesa a Galatro, tanto che questo avvenimento lo raccontò anche al fratello quando si trovava in ospedale, durante la sua malattia, un pomeriggio che andai a fargli visita.
La prima messa da parroco della Chiesa di San Nicola, la celebrò così nella maniera più semplice, senza nessuna autorità o preparazione di festeggiamenti o altro: si preparò in sacrestia e andò a dire messa nella saletta. In quel periodo la chiesa di San Nicola non era agibile, a causa dell’alluvione che ci fu qualche anno prima; infatti, le celebrazioni venivano fatte nella chiesa del Carmine o, addirittura, utilizzando l’asilo annesso alla chiesa di san Nicola.
Per Don Tullio che arrivava da una parrocchia di Polistena, fu un pochino difficoltoso l’inserimento, ma non si perse d’animo, tanto che si sistemò nell’abitazione della vecchia casa della signora Vanda Scozzarra.
Ricordo che in Chiesa veniva poca gente e, soprattutto, per le esigenze spicciole non c’era nessuno, ogni tanto portavo la roba che si sporcava in Chiesa per farla lavare da mia mamma, la quale non si è mai tirata indietro, anche se ogni tanto mi diceva: “Totò, ho tanti figli a cui badare, anche la roba della Chiesa mi porti!”.
Poi, rapidamente, don Agostino si mise a lavorare come pastore e creò un numeroso gruppo di ragazzi, giovani che animavano bene le celebrazioni, ma soprattutto fece provvedere alla sistemazione della cara Chiesa che aveva subito molti danni; infatti, dopo circa tre anni dal suo arrivo iniziarono i lavori per la sistemazione… tutte piccole cose che fecero molto per la comunità di San Nicola, infatti fu sempre più numeroso il numero di persone che si rendeva disponibile alle esigenze della Chiesa. Ricordo soprattutto, nel periodo iniziale della venuta di don Agostino, la signorina Adelina Corso, che con le ragazze che lavoravano da lei ha iniziato a occuparsi della Chiesa e delle necessità che c’erano… dalle pulizie a varie organizzazioni pastorali.
Ricordo che, oltre alla vita spirituale Don Agostino non ci fece mai mancare a noi ragazzi le bellissime gite tra cui Taormina e Catania, o sulla Sila in inverno, dove andavamo a vedere la neve… quanti bellissimi pomeriggi caldi d’estate abbiamo trascorso al mare a san Ferdinando alla foce del Mesima, sempre con la sua Fiat 128 blu stracarica di bambini.
Potrei raccontare altri ricordi del periodo che don Agostino è stato parroco di San Nicola, ma non riesco ad andare oltre… dico solo grazie a don Agostino per il tempo che il Signore gli ha concesso di stare con noi a Galatro. Ciao, mi dispiace non poter essere presente a Galatro per la venuta della salma.

Totò Sorrentino

Nelle foto, dall'alto: la tomba di Don Agostino; Giuliano Giovinazzo, fratello di Don Agostino, con Don Giuseppe Calimera accanto alla tomba; un momento della traslazione della salma.


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(14.10.14) A 101 ANNI MUORE MASTRO PEPPINO SCOZZARRA - E’ morto alla veneranda età di 101 anni mastro Peppino Scozzarra, ultimo rappresentante di una tradizione, quella dell’artigianato galatrese (raccontata da Umberto Di Stilo in Bozzetti galatresi), che ha conosciuto tra gli anni Trenta e i Cinquanta del secolo scorso fasti memorabili.
Mastro Peppino ha apposto la sua firma di capo d’arte su una rilevante quantità di manufatti di edilizia pubblica e privata, non ultimo il ponte dell’Annunziata di Galatro, costruito dopo l’alluvione del 1935. Già a riposo, ha restaurato pressoché da solo, nei primi anni Novanta, il monumento calvario di via Annunziata presso il quale, all’epoca delle due parrocchie, si celebravano i riti della Passione di Cristo per i fedeli della parrocchia di San Nicola.
Galatro Terme News partecipa al dolore dei familiari, in particolare del nipote Michele Scozzarra, editorialista e redattore della nostra testata.

Nella foto: mastro Peppino Scozzrra.


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(25.10.14) RIPARTITI I FONDI DELLA PROVINCIA PER GLI STUDENTI DIVERSABILI - L'attività dell'Associazione ADDA (difesa diversamente abili) continua con grande lena. Le iniziative instancabili del presidente Vito Crea hanno messo sotto la lente di ingrandimento le problematiche di tutti i bambini e i ragazzi diversamente abili che frequentano i vari ordini di scuole. Financo in parlamento ci sono stati importanti echi della meritoria attività dell'associazione.
L'ADDA, nel suo ultimo comunicato rende noto che con delibera n°206 del 20.10.2014,la Giunta Provinciale di Reggio Calabria ha ripartito € 564.100,00 per interventi a favore degli studenti con disabilità frequentanti gli Istituti d’Istruzione Superiore in ordine ad assistenza specialistica educativa(€ 500.000,00), attrezzature specialistiche (€ 35.600,00) e facilitazioni di viaggio (€ 28.500,00). Dette somme sono state prelevate dal bilancio 2014 per € 300.000,00 e per 264.100,00 da residui dei bilanci del 2007 e 2009.
Tutto ciò spinge l'ADDA a sollecitare l’Ente Provincia alla ripartizione delle somme per il diritto allo studio degli alunni diversabili delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, di competenza dei Comuni, su cui ricade, ribadisce il presidente Crea, l’obbligo di erogare l’assistenza.
La ripartizione delle somme consentirà agli stessi Comuni di iscriverli a Bilancio entro il 30.11.2014.
Il comunicato stampa dell'ADDA si conlude con un augurio di buon lavoro alla Dott.ssa Sarlo, nuova responsabile del settore Istruzione, la quale nei giorni scorsi ha ricevuto il presidente Crea e si è dimostrata disposta e pronta ad una sinergia tra enti, famiglie e Associazione, sinergia assolutamente auspicabile ai fini della piena integrazione.



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(30.10.14) INTERNET SUPERVELOCE: GALATRO TAGLIATA FUORI - La fibra ottica arriva in Calabria ma non a Galatro. Il nostro Comune non figura, infatti, nell’elenco dei ben 244 comuni calabresi destinatari del progetto che verrà realizzato con fondi FESR, i fondi europei per lo sviluppo regionale, per 63,5 milioni e con fondi Telecom Italia per 36,6 milioni.
Il progetto, stando al bando del Ministero per lo sviluppo economico, prevede l’adeguamento di 359 centrali, grazie a cui saranno abilitate 850 unità immobiliari a 30 mbps e un migliaio di sedi della pubblica amministrazione, tra cui scuole e ospedali, a 100 Megabit al secondo.
Che dire? E’ probabile che la candidatura di Galatro non sia stata neppure presentata dall’Amministrazione Comunale. Ma non è da escludere che pur essendo stata presentata non sia stata poi adeguatamente sostenuta. Nell’un caso o nell’altro, è mancata la “sensibilità digitale”, se così possiamo chiamarla, la consapevolezza cioè che la banda larga è il futuro, ammesso che al futuro si sia ancora interessati, dopo anni di incontrastato dominio dell’ordinaria amministrazione, senza ombra di politica, anzi, con una rilevata propensione alla politique événementielle, che è una versione raffinata dell’andreottiano “tirare a campare per non tirare le cuoia”.


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