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< nov 04 Cronache - Dicembre 2004 gen 05 >

4.12.04 - Diesse: salta il congresso sezionale

8.12.04 - Licenziati i lavoratori delle Terme?

8.12.04 - Congresso Diesse: Cuppari segretario

12.12.04 - Luci natalizie senza fortuna

14.12.04 - Rifondazione al sindaco: via Dell'Ammassari

15.12.04 - Cui prodest?

15.12.04 - Passa la convenzione con la Promedia

17.12.04 - Fatti e opinioni

27.12.04 - Fatti e opinioni 2





Democratici di Sinistra (4.12.04) DIESSE: SALTA IL CONGRESSO SEZIONALE - E’ stato rinviato di qualche giorno, per un irregolarità nella diramazione degli avvisi, il congresso sezionale dei Diesse, i cui iscritti avrebbero dovuto pronunciarsi sulle mozioni con le quali le varie componenti del partito si contenderanno i consensi dei delegati nell’imminente congresso nazionale.
La frattura nella maggioranza consiliare sta avendo, com’è inevitabile, ripercussioni nella forza politica di cui essa è stata, in gran parte, espressione.
La stragrande maggioranza degli iscritti alla sezione pare però solidarizzare con Angelo Cuppari e se, come è da considerarsi probabile, questi dovesse essere eletto segretario, l’attuale maggioranza consiliare si troverebbe non solo, qual è già, di fatto, minoranza, ma senza più copertura politica di sorta. Sarebbe a quel punto anche de iure una compagine soltanto civica ed avrebbe reciso ogni rapporto con il suo atto di nascita politico-elettorale.


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(8.12.04) LICENZIATI I LAVORATORI DELLE TERME? - La Terme Service, alle prese con i ritardi cronici nei pagamenti da parte dell’ASL (con la quale sarebbe stato aperto un contenzioso che avrebbe ulteriormente aggravato la situazione) e con le altrettanto croniche difficoltà di autonomo approvvigionamento finanziario, avrebbe provveduto al licenziamento (si spera temporaneo) di 25 lavoratori.
Il problema delle Terme, dei lavoratori licenziati e del piano occupazionale che rimane ben lungi dal decollare, si può considerare, a questo punto, il problema capitale del nostro paese. Per tentare di risolverlo, nell’interesse di tutti – lavoratori, Terme service, Comune, cittadini di Galatro - sarebbe necessario l’apporto di un'Amministrazione comunale in piena efficienza.


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Il prof. Angelo Cuppari, nuovo segretario DS. (8.12.04) CONGRESSO DIESSE: CUPPARI SEGRETARIO - Il Congresso sezionale dei Diesse ha sancito, oltre all’unanimità per la mozione Fassino, un rinnovo degli organismi dirigenti nel segno di Angelo Cuppari, eletto per la prima volta, per acclamazione, segretario del partito.
Gaspare Sapioli, nel direttivo DS. Ad affiancarlo nel Direttivo sono stati chiamati Gaspare Sapioli, Nicodemo Nicolace, Domenico Macrì, Giovanni Morello e Franco Manduci, mentre Bruno Scoleri, Pietro Mandaglio e Domenico Raso faranno parte del Comitato dei garanti.
A risaltare è l’estromissione della componente pro Amministrazione, i cui rappresentanti presenti ai lavori (l’assessore Villelli e il capogruppo Pronestì) hanno tentato di sollevare problemi (dichiarati manifestamente infondati dal rappresentante della Federazione provinciale, Nicola Gargano) in ordine alla legittimità del tesseramento e alla definizione della platea congressuale.
L’entrata nel Direttivo di Gaspare Sapioli, neoconsigliere comunale (è entrato in surroga al posto del dimissionario Sorrentino), suggerisce alcune considerazioni circa la posizione che lo stesso verrà ad assumere nella crisi della maggioranza e, pour cause, sulla sua collocazione in Consiglio comunale.
Certo si è, infatti, che tra qualche giorno i Diesse dovranno definire e rendere pubblica la posizione del partito sulla crisi amministrativa. Poiché si dà per scontato il pollice verso, sarà giocoforza, per Sapioli, ottemperare alle disposizioni degli organismi sezionali e rimettere, se ce ne saranno le condizioni, il mandato assieme agli altri quattro consiglieri (Cuppari, Mamone, Manduci e Raschellà) già dissociati. Non si può dire, quindi, che il Congresso dei Diesse abbia dato ossigeno alla maggioranza.


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Una delle comete, già dimezzata. (12.12.04) LUCI NATALIZIE SENZA FORTUNA - Da un bel po' di anni a Galatro l'illuminazione per il periodo natalizio non ha fortuna. Infatti una buona parte delle comete luminose che dovrebbero adornare il paese creando la tipica atmosfera di Natale, ogni anno regolarmente, dopo appena qualche ora di funzionamento, finisce per spegnersi parzialmente trasformando le comete stesse nelle più bizzarre figure (a volte qualcuno vi riconosce delle forme di freccia, qualche altro di gatto con grosse orecchie e coda, e così via secondo la fantasia dell'osservatore).
Le luci natalizie avrebbero la funzione di ravvivare l'atmosfera e rallegrare i cuori nell'approssimarsi della più importante festa della cristianità, ma chi entra in paese di sera viene subito scosso negativamente da questi rimasugli di luci e, più che allegria, si genera una sensazione di tristezza e di miseria.
La cosa che più sorprende è che il fenomeno si ripete ogni anno con assoluta regolarità: già prima di metà dicembre una buona parte delle luci si trova nelle condizioni della foto a sinistra. Sappiamo tutti come le troveremo all'Epifania e oltre, ma le luci vengono riproposte ogni anno come se fosse la normalità. Evidentemente i responsabili hanno altro di più importante di cui occuparsi, ma non si capisce cosa.


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Rifondazione Comunista (14.12.04) RIFONDAZIONE AL SINDACO: VIA DELL'AMMASSARI - La sezione di Rifondazione comunista ha chiesto, in una lettera al sindaco Papa, di revocare l’incarico di assessore a Rino Dell’Ammassari, a suo tempo entrato in lista e designato nell’esecutivo in rappresentanza del partito dal quale si è recentemente dimesso.
A sostegno della richiesta Rifondazione cita l’accordo politico in forza del quale Dell’Ammassari è stato nominato assessore, accordo che non essendo stato denunciato da nessuna delle parti, imporrebbe di sostituire Dell’Ammassari con un esterno che sia espressione della sezione.
Dell’Ammassari, come del resto gli altri tre membri della giunta, è rimasto in carico a mero titolo personale, al di fuori di ogni elementare logica etica, prima che politica.
Con ogni probabilità il sindaco risponderà con un fin de non recevoir, cioè semplicemente non risponderà, per non rischiare (secondo lui) di complicarsi ulteriormente la vita.


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(15.12.04) CUI PRODEST? - Per capirci qualcosa è necessario raccontare l’antefatto, la stipula di una convenzione tra il Comune e una cooperativa di servizi culturali, la Promedia, per l’organizzazione e gestione della mediateca comunale.
All’inizio sembrava che del servizio mediateca il Comune sarebbe stato solo beneficiario, che “il prodotto”, come venne definito in un manifesto di presentazione che mutuava snobisticamente l’orripilante gergo aziendalistico, non sarebbe gravato sulle casse comunali.
Il bidone si scoprì qualche tempo dopo: non c’era nessun circuito regionale e, soprattutto, nessun contributo di altri enti ad alimentarlo ma, siccome la convenzione con Promedia era stata stipulata, non si poteva che onorare l’impegno (pacta sunt servanda), attingendo per svariate migliaia di euro ad un bilancio comunale sempre più esangue.
Questo l’antefatto. Adesso il fatto. C’è un assessore che vuole, a tutti i costi vuole, che il contratto con Promedia (in scadenza) sia rinnovato con trattativa privata diretta, senza il previsto ricorso alle normali procedure concorsuali e passando allegramente sopra il parere contrario del dirigente del servizio, parere peraltro non peregrino e basato su sentenze della Corte costituzionale d’inequivocabile tenore.
Ora, per sfidare le sentenze della Corte costituzionale (niente poco di meno!), per passar sopra a tutto e a tutti, per minacciare l’apocalisse, ci vogliono motivazioni formidabili, ragioni assolutamente cogenti, “questioni di vita o di morte”, come si diceva un tempo.
Francamente non si riesce a capire, non facendo certo difetto gli espedienti utilizzabili per salvare l’unità lavorativa in forza alla mediateca (e con essa il servizio), il perché di tanta ostinazione. Che c’è sotto? Cui Prodest?


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(15.12.04) PASSA LA CONVENZIONE CON LA PROMEDIA - La convenzione con la società di servizi culturali Promedia per la gestione della mediateca comunale è passata con 7 voti favorevoli (6 della maggioranza e uno dell’opposizione (?), Distilo) e tre astenuti (2 della maggioranza, Dell’Ammassari e Mamone e 1 dell’opposizione, Casa).
L’astensione dell’assessore Dell’Ammassari ( per il quale la delibera è illegale) è sintomatica. La convenzione, approvata nonostante il parere contrario del responsabile del servizio, è una forzatura, un autentico monstruum giuridico e politico che non si capisce a chi giovi.
Il servizio di mediateca sarebbe infatti direttamente gestibile dal Comune con minori costi e salvaguardando l’unità lavorativa in forza, la dottoressa Santina Pisano, che ha finora disimpegnato con competenza i compiti a lei affidati.


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(17.12.04) FATTI E OPINIONI - Ci giunge notizia che l’articolo Cui Prodest?, apparso qualche giorno fa sul nostro giornale, avrebbe urtato la suscettibilità dei dirigenti della società Promedia, o Pro Media, che starebbero valutando l’opportunità di adire, nei nostri confronti, le vie legali per un danno d’immagine che avremmo arrecato alla loro società.
Liberissimi di farlo, ma alcune cose vanno puntualizzate. Nel pezzo in questione vengono citati alcuni fatti – il parere contrario alla delibera del Responsabile del servizio, la pertinacia dell’assessore nel voler deliberare a tutti i costi, le vicende precedenti, quantomeno poco chiare, su chi (Comune, Regione, altri) e come dovesse sostenere i costi del servizio.
Se da quest’insieme di fatti – diciamo fatti, non opinioni o illazioni - si può trarre l’impressione che c’è qualcosa che non si capisce, che qualche aspetto va adeguatamente chiarito, che c’è qualche conto che non torna (impressione avvalorata dall’esito della votazione in Consiglio, con due consiglieri di maggioranza, tra cui un assessore, che si sono astenuti), non è certo colpa nostra ma, semmai, di chi ha gestito la vicenda in modo palesemente malaccorto.
Come giornale siamo sempre stati, e siamo, a disposizione di chiunque voglia esprimere le proprie opinioni e dare chiarimenti. Anche in questa circostanza, di cui tutto si può dire tranne che non sia controversa.

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(27.12.04) FATTI E OPINIONI 2 - Riceviamo una scombinata lettera dell’assessore Villelli (che non pubblichiamo per non far torto a lui, all’istituzione che rappresenta e al popolo di Galatro che lo ha scelto tra i suoi rappresentanti) nella quale ci viene preannunciata una querela (che sarebbe, peraltro, solo una scelta di ripiego a cui lo costringerebbe la sua “formazione giuridica” (sic), ché altrimenti avrebbe risolto la questione in maniera “più diretta e più cruenta”, forse, pensiamo, sfidandoci a duello), ci viene preannunciata una querela, dicevamo, perché lo avremmo diffamato negli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla vicenda mediateca-promedia.
L’assessore Villelli ci chiede, in modo obliquo e linguisticamente involuto, di smentire le notizie (e/o affermazioni) contenute negli articoli e che lo riguarderebbero.
Ora, la sola notizia che lo riguarda è relativa all’ostinazione con cui ha preteso che la delibera venisse approvata. Non possiamo smentirla per la semplice ragione che è vera. Infatti neppure Villelli si prova a smentirla e nella lettera inviataci parla genericamente di “infamie e di fango”.
Né possiamo smentire le considerazioni in forma interrogativa che concludono l’articolo
Cui prodest? semplicemente perché dei fatti evidenziati, né da Villelli né da altri smentiti o smentibili, costituiscono il logico corollario.
I fatti, è il caso di ricapitolarli, sono questi: 1°) il servizio di mediateca comunale avrebbe dovuto essere finanziato da Promedia, azienda consortile a cui sarebbero dovuti affluire i contributi di vari enti, in primis la Regione; 2°) i contributi sono saltati e, pour cause, il Comune ha dovuto farsi carico degli oneri del servizio; 3°) essendo in scadenza la convenzione il Comune avrebbe potuto scegliere tra due opzioni: la gestione diretta (cosa possibilissima e secondo noi auspicabile) o una procedura concorsuale per la scelta del soggetto a cui affidare il servizio.
I presupposti della convenzione con Promedia consistevano dunque nella gratuità o quasi del servizio che questa avrebbe disimpegnato e sono venuti meno nel momento in cui al servizio mediateca si è dovuto far fronte col bilancio comunale.
Su queste basi (sulla base cioè di presupposti manifestamente venuti meno) il Responsabile del servizio ha chiesto che non si desse luogo alla trattativa privata diretta ma alla normale procedura concorsuale. Il Consiglio, istruito da Villelli contro il parere del Responsabile del servizio, ha scelto la trattativa privata diretta.
Immaginare che dietro questa scelta possa esserci, anzi, necessariamente ci sia qualcosa che non si capisce non è voler diffamare nessuno.
Se poi questo qualcosa che non si capisce l’assessore vorrà spiegarcelo in maniera semplice e lineare, sul piano sia formale che sostanziale, ne prenderemo atto e gliene saremo grati.
Le minacce di querele o azioni giudiziarie che dir si voglia, questo è certo, non ci smuovono di un millimetro, né da parte sua né di altri.

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