(10.1.11) GALATRO NEI CALENDARI DELLA LONGO GIOIELLI (Michele Scozzarra) - Anche quest’anno la “Longo Gioielli” ha realizzato, per i suoi clienti, un calendario davvero bello, che ormai si inserisce in una tradizione iniziata nel 2005 che, tra l’altro ha anche lo scopo, altamente meritevole, di promuovere le bellezze della nostra Galatro, facendola rivivere attraverso toccanti e significative foto che vogliono anche rappresentare uno stimolo a visitare il nostro territorio, sicuramente tanto sconosciuto, quanto ricco di storia e meravigliosi paesaggi.
Chi di noi può dire di non aver mai provato quel sottile e misterioso piacere nello scoprire, magari a distanza di anni oppure a chilometri e chilometri di distanza dal nostro natìo borgo, delle fotografie dei luoghi a noi cari.
Nelle fotografie dei calendari della “Longo Gioielli”, l’obiettivo del fotografo ha colto dei momenti intensi della vita di Galatro che riescono a trasmettere un fascino di fronte al quale non si può restare indifferenti.
Le foto che fanno da cornice al foglio del calendario di ogni anno, racchiudono aspetti molto particolari e belli del territorio galatrese, delle sue risorse, delle sue tradizioni, riuscendo a far sopravvivere nelle immagini, ciò che il tempo, inesorabilmente, tende a dimenticare.
Nelle foto che corredano i vari calendari, ogni immagine, pregevole o comune, ha una sua storia e, non si può negare che scorrendo le immagini dei vari anni, sembra quasi di sfogliare un vecchio album fotografico di famiglia, con una grande ricchezza di memoria, di storia e di fede che attraverso le fotografie si rende presente nel patrimonio culturale del nostro paese.
Da questo punto di vista, sicuramente, merita un plauso di l’iniziativa della “Longo Gioielli” con l’augurio che faccia continuare ancora questa bella iniziativa… da parte mia, posso solo dire a Rosario che ho già selezionato un bel numero di foto per il calendario del 2012.
(30.1.11) IL CONSIGLIO ESPRIME LA SOLIDARIETA' A DON COSIMO - Androne delle scuole elementari di via Regina Margherita gremito per il consiglio comunale aperto convocato per esprimere la solidarietà a don Cosimo Furfaro, fatto bersaglio di un ignobile atto intimidatorio.
Il clima che si respirava non poteva essere che di apprensione e preoccupazione: l’intimidazione alla Chiesa è avvenuta a una settimana di distanza da quella al Sindaco, mentre giorni fa alcuni malviventi hanno rapinato nel bar di Silvana Mandaglio, sul viale Aldo Moro.
La solidarietà al parroco è stata, ovviamente, il leit-motiv dei numerosi interventi, a partire da quello iniziale del sindaco Carmelo Panetta, anche se poi le note, gli accenti e i motivi su cui si sono soffermate le analisi sono stati diversi e diversamente modulati.
Su un punto hanno (quasi) tutti concordato: si tratta di una congiuntura eccezionale, di una fase storica che non trova riscontro nel passato e che va affrontata ribadendo i valori di civiltà e di cultura che Galatro ha sempre tenuto alti. I pochi elementi, ben individuabili in una piccola comunità, che contraddicono tali valori devono essere isolati e considerati per quel che sono, “uomini non di rispetto ma di disprezzo”, per usare la definizione dell’ex sindaco Franco Galluzzo.
Un’analisi è stata anche proposta del fatto senza precedenti dell’aggressione alla Chiesa, in particolare dall’intervento del sindaco: poiché, sin dai suoi esordi alla guida della Parrocchia, don Cosimo è sempre intervenuto, con coraggio ed abnegazione, sui punti critici della vita e della società locali, può ben darsi che qualcuno abbia voluto mandargli un messaggio inteso a zittirlo, ad intimidire chi rappresenta un ostacolo all’affermarsi di logiche di violenza e sopraffazione.
Carmelo Panetta ha invitato perciò il parroco ad andare avanti, a non fermarsi, continuando nella collaborazione con l’amministrazione, rivelatasi quanto mai positiva sia nel campo educativo (con le molteplici attività dell’oratorio) che nelle iniziative di assistenza e sostegno alle sempre più numerose famiglie scese, per la crisi economica che travaglia l’Italia, sotto la soglia della povertà.
In molti interventi non è poi mancato il riferimento alle elezioni amministrative della prossima primavera: l’auspicio, anzi, la determinazione comune è di fare in modo che si svolgano, anche nella dialettica più accesa di uomini, schieramenti e programmi, in un clima costruttivo e collaborativo, nel segno della tradizione democratica e civile di cui il nostro paese può dirsi fiero.
Alla manifestazione ha partecipato, in rappresentanza della Diocesi di Oppido-Palmi, il vicario generale don Pino De Masi, che dopo aver rimarcato la centralità della questione educativa, decisiva per battere la mentalità mafiosa, ha espresso la solidarietà a tutta la comunità e alla Chiesa di Galatro, vittima quanto e più dello stesso don Cosimo del misfatto perpetrato.
A conclusione c’è stato l’intervento dello stesso don Cosimo Furfaro che, rispondendo all’invito del sindaco, ha ribadito, se mai ce ne fosse stato bisogno, la volontà di continuare nella sua attività pastorale. L’episodio, come altri dello stesso tenore verificatisi in passato nei paesi nei quali, prima che fosse destinato a Galatro, ha esercitato il suo ministero, non ottunde minimamente la sua volontà e capacità di agire e di incidere nella vita locale. Anzi, ha ironizzato, “se la carne di maiale me l’avessero portata a casa, visto che è una delle poche cose che posso mangiare, me la sarei arrostita”.